Presentazione pubblica dell’Associazione

“Don Tommaso, un amico in paradiso” è stato il tema con cui si è presentata l’Associazione Amici di don Tommaso Latronico in un incontro tenuto in Piazza San Giovanni XXIII a Nova Siri (MT) il giorno 20 luglio 2021, ore 20,00.

Nel corso dell’introduzione, la Sinfonia n.5 di Beethoven e i canti Il Seme, Noi non sappiamo chi era.

In questa occasione, il presidente dell’Associazione, don Giovanni Grassani, ha risposto ad alcune domande riguardo allo scopo dell’iniziativa.

Perché proprio adesso, a 28 anni, dalla morte, si sente l’urgenza di chiedere alla Chiesa la causa di canonizzazione di Don Tommaso Latronico?

Innanzitutto rivolgo a voi tutti un cordiale saluto e vi ringrazio di aver accolto il nostro invito a partecipare a questa manifestazione con la quale vogliamo annunciare pubblicamente che l’11 febbraio 2021, anniversario del riconoscimento pontificio della Fraternità di Comunione e Liberazione, abbiamo costituito un’Associazione che si chiama “Amici di don Tommaso Latronico”. Subito dopo la sua costituzione, il 22 febbraio 2021 anniversario della morte del Servo di Dio don Luigi Giussani, abbiamo presentato all’autorità ecclesiastica competente, in questo caso il Vescovo di Tursi-Lagonegro, S.E. Mons. Vincenzo Orofino, la richiesta di valutare la possibilità dell’apertura a livello diocesano di un processo per la canonizzazione del sacerdote don Tommaso Latronico, nato a Nova Siri il 17 novembre 1948 e morto a Roma il 20 luglio 1993, all’età di 44 anni.
Perché proprio adesso, o meglio, solo adesso, a 28 anni dalla morte, si fa la richiesta della causa di canonizzazione di don Tommaso?
Occorre precisare, prima di tutto, che per avviare una causa di canonizzazione occorre ci sia una diffusa opinione pubblica (fama) dei fedeli (sensus fidelium) sulla santità del candidato a motivo di una vita virtuosa degna di imitazione; opinione che poi l’autorità ecclesiastica dovrà accuratamente vagliare e verificare.
In realtà fin dal giorno del suo funerale, che fu celebrato il 22 luglio 1993 nell’ampia piazza prospiciente la cappella della Madonna della Sulla a Nova Siri centro alla presenza di circa 5000 persone soprattutto giovani provenienti da ogni parte d’Italia, cominciò a diffondersi la fama di santità di don Tommaso per le virtù praticate in modo eroico. Era evidente che l’esistenza di questo giovane e straordinario sacerdote aveva incrociato e segnato la vita di migliaia di persone. La gente di Nova Siri, poi, che lo aveva avuto come parroco per 11 anni – come ascolteremo nella testimonianza fra poco – da subito cominciò a raccontare della sua profonda umanità, della commovente immedesimazione nel bisogno di ciascuno, dell’accoglienza senza condizioni di chiunque entrasse in rapporto con lui, dello straordinario genio educativo attinto dall’incontro con don Giussani.
Inoltre della possibilità di avviare una causa di canonizzazione era convinto il suo rettore del Collegio Capranica di Roma che, divenuto vescovo emerito di Terni, scriveva in una lettera, ancora nel 2009: «Era un ottimo seminarista (aderente a Comunione e Liberazione), anzi un santo seminarista, poi divenne un ottimo sacerdote. Lo so perché ho sempre seguito i miei alunni anche dopo aver terminato la loro presenza in Collegio. L’intendimento di questa mia lettera è di proporre Tommaso Latronico come degno di un processo di Beatificazione”. E conclude: “lo faccio non certo per “nepotismo” ma perché don Tommaso Latronico sarebbe un fulgido esempio di sacerdote, in particolare in questo “anno sacerdotale”».
Intanto, ogni anno, dal 1994 si è celebrata la S. Messa in suo suffragio con la partecipazione di un popolo che ha conservato il ricordo vivo di don Tommaso e la gratitudine per l’incontro fatto con lui. Tutti noi che anche oggi facciamo memoria degli anni vissuti con lui, non intendiamo ricostruire nostalgicamente un passato che non ritorna più, ma siamo qui per raccontare una esperienza umanissima della nostra storia personale che ci ha segnato nella carne e che abbiamo vissuto nella convivenza con lui. Quella esperienza da ciascuno riconosciuta come bella, buona e vera perché profondamente corrispondente alle esigenze del cuore, costituisce oggi – per chi la prende ancora sul serio come la prima volta – un criterio (un termine di paragone) per giudicare il presente (le scelte della vita, il modo di affrontare il lavoro, l’uso del danaro, i rapporti affettivi in famiglia, la relazione con i figli piccoli e con i figli diventati grandi, la fatica e la inefficacia – spesso – dei nostri tentativi di educare i giovani di questa generazione al confronto della genialità e della fecondità della sua passione educativa). Perciò l’incontro con don Tommaso costituisce ancora oggi una bussola vivente che orienta nel cammino che ognuno è chiamato a percorre giorno per giorno.
In occasione del ventesimo anniversario della morte di don Tommaso (20 luglio 2013) è stata compiuta una importante opera di raccolta di testi (trascrizione di appunti autografi, interventi in diversi raduni) di lettere, di brevi pensieri e di numerose testimonianze da parte di coloro che lo hanno conosciuto. Questa raccolta è stata pubblicata in un libro curato da don Mario La Colla che ci ha permesso per la prima volta di poter leggere, meditare e custodire le parole di don Tommaso, in particolare quelle che accennavano alla drammatica esperienza dell’ultimo anno della sua vita segnato dalla malattia. Questi scritti sono tanto più preziosi in quanto sappiamo che don Tommaso non si è mai preoccupato di scrivere nulla in maniera sistematica, non ci ha lasciato sue pubblicazioni, se non una tesi di filosofia su Calvino e la riforma protestante già completa che non si è mai preoccupato di discutere.
Abbiamo atteso che in questi ultimi anni qualcuno prendesse l’iniziativa di avviare concretamente il processo di canonizzazione di don Tommaso, ma non è avvenuto. Anzi molti testimoni importanti della sua vita non ci sono più (penso per es. al suo Rettore Mons. Gualdrini, a don Giacomo Tantardini, a don Maurizio Ventura, a don Michele Cirigliano, a Fulvia Resta per citarne solo alcuni), altri sono molto anziani e fanno fatica a ricordare. L’anno scorso, proprio in occasione del 27°anniversario di don Tommaso, osservando un rinnovato interesse emerso tra alcuni, abbiamo sentito una impellente esigenza di agire, spinti dalla percezione che moltissime persone – che forse neppure conosciamo – non aspettano altro che essere invitate a raccontare del loro incontro con don Tommaso quando era in vita e molte altre di raccontare anche di quello che è accaduto dopo la sua morte.
Abbiamo riascoltate le parole di Gesù riportate nel vangelo di s. Matteo e questa volta le abbiamo sentite come un forte appello rivolto direttamente a noi: «14Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, 15 né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. 16 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli» (Mt 14-16).
In fondo questa è la vera ragione della nostra iniziativa: mettere la lucerna sopra il lucerniere perché illumini tutta la casa per la gloria del Padre.

Sappiamo che l’11 febbraio di quest’anno è stata costituita l’associazione “Amici di Don Tommaso Latronico”,  una data significativa e ricorrente per avvenimenti importanti della vita personale di Don Tommaso, con quale scopo?  Qual è la strada da percorrere? Quali le tappe? E quali passi sono stati già realizzati?

L’Associazione è stata costituita per realizzare le seguenti finalità:
a) conoscere, far conoscere e divulgare la vita, il pensiero, l’opera e l’insegnamento di don Tommaso Latronico;
b) ravvivare e diffonderne la memoria, rendere testimonianza delle sue virtù cristiane e delle sue qualità umane e spirituali;
c) promuovere ogni idonea iniziativa presso la competente Autorità ecclesiastica per avviare e sostenere la causa di canonizzazione di don Tommaso di cui essa si pone come Attore nella sua fase diocesana prima e romana poi.
Per raggiungere tali scopi essa svolge tutte le attività e adotta tutti i mezzi necessari per il conseguimento di queste finalità. Perciò

  • raccoglie gli scritti, le lettere, gli appunti, le registrazioni audio e video, le fotografie e tutti quei documenti che siano utili alla ricostruzione e alla conoscenza della vita, del pensiero e della proposta educativa di don Tommaso.
  • ricerca, ascolta, discerne e raccoglie le testimonianze delle persone che hanno condiviso la sua breve, ma intensa esistenza o che comunque l’hanno conosciuto;
  • promuove incontri, convegni, studi ed eventuali altre iniziative per approfondire e diffondere la sua testimonianza;
  • studia e approfondisce la storia e il carisma del Movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione, di cui don Tommaso fu uno dei responsabili in piena sintonia con il suo fondatore, il Servo di Dio Mons. Luigi Giussani.

L’Associazione – come abbiamo già detto- ha compiuto il primo passo ufficiale: ha avanzato la richiesta dell’apertura del processo diocesano della causa di canonizzazione il 22 febbraio u.v. Sappiamo che Il vescovo di Tursi – Lagonegro ha presentato a sua volta la richiesta al tribunale ecclesiastico di Roma, competente perché luogo in cui è avvenuta la morte, di trasferire il foro da Roma a Tursi-Lagonegro. Si attende la risposta. Quando si insedierà il tribunale ecclesiastico di Tursi Lagonegro verrà scelto da parte dell’Associazione il Postulatore locale che seguirà direttamente tutta la procedura canonica.
Proprio in vista dell’apertura del processo a livello diocesano l’Associazione è impegnata nelle attività sopra elencate per svolgere le quali chiede la collaborazione attiva e generosa di tutti coloro che si sentono coinvolti in questa vicenda. Vi segnalo le urgenze:
a) E’ necessario raccogliere le testimonianze orali o scritte di testimoni attendibili che hanno vissuto una esperienza significativa nell’incontro con don Tommaso. Noi suggeriamo di seguire questo metodo: chiunque intende dare una testimonianza o segnalare dei testimoni si rivolga ad uno dei soci dell’Associazione. Per Nova Siri abbiamo: Tommaso Simonetti, vice presidente; Stefano Frisenna, segretario, Mario De Santis, Sergio Stigliano. Ci si rivolge a loro per valutare la natura della testimonianza, per consegnare la testimonianza scritta o per registrare quella orale. Favoriamo al più presto le persone più anziane che sono disponibili a dare la loro testimonianza. Nel pamphlet che ritirerete alla fine troverete tutti i recapiti da utilizzare per entrare in contatto con l’Associazione.
b) E’ necessario raccogliere tutto il materiale cartaceo (appunti di don Tommaso, agende, biglietti, lettere, appunti di lezioni o di incontri da parte dei partecipanti) e tutto il materiale audio video e fotografico (dal video che fra poco vedrete vi accorgere quanto sia utile questo materiale). Pensate: Tommaso ha insegnato per 7 anni al Liceo Classico di Matera, per 11 anni nei Licei di Policoro e Nova Siri e all’ISSR di Chiaromonte; è stato parroco di S. Maria Assunta in Nova Siri dove ha celebrato tanti matrimoni e tanti battesimi, ha pronunciato tante omelie. Ha seguito gli universitari di Bari e di Potenza per 6 anni. Queste sono le fonti del suo pensiero che la Chiesa dovrà esaminare. Pensate quanti rapporti, quante conoscenze, quante storie di vita. L’Associazione è lo strumento che tutti possono utilizzare per la raccolta di questo mare di informazioni.
c) Nel video che sarà proiettato, abbiamo cercato di ricostruire i momenti essenziali della biografia di don Tommaso. Ma tanti capitoli sono ancora da scrivere e da documentare.
d) Forse alcuni hanno già attenuto dei favori spirituali, delle grazie speciali o delle guarigioni da malattie gravi per la preghiera fatta a Dio per l’intercessione di don Tommaso. Queste notizie – come si comprende – sono di grande importanza. Per ogni comunicazione che si riferisca a tali fatti è bene rivolgersi direttamente al Presidente o per telefono o per mail o chiedendo un incontro personale, Nel Pamphlet, oltre la biografia di don Tommaso, troverete indicati tutti i contatti per chiedere informazioni a anche e le modalità per sostenere, con offerte liberali le finalità statutarie dell’associazione.
e) Infine voglio informare che è possibile per chiunque lo desideri diventare soci dell’Associazione e in tal modo partecipare personalmente all’opera che essa ha cominciato a realizzare.
La preghiera assidua al Signore non deve mancare perché avvenga quello che stiamo chiedendo: il riconoscimento della santità di don Tommaso da parte dell’ autorità della Chiesa se questo serve alla edificazione del Suo Regno e se è utile all’incremento della sua gloria.


Con questo incontro pubblico l’Associazione ha dato inizio alle proprie attività e al lavoro finalizzato alla Causa di canonizzazione. Di seguito il video con l’intera registrazione dell’evento.


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